Tutto quello che facciamo, dalla mattina quando ci svegliamo alla sera quando andiamo a letto è interagire e scambiare. Interagendo e scambiando produciamo, non solo economia, ma benessere a tutto tondo. Interagendo e scambiando, ci procuriamo le cose che ci servono per stare bene e creiamo le condizioni affinché anche altri possano fare altrettanto.
Questi sono i principi di reciprocità su cui è fondata la vita dell’uomo sulla Terra, principi basati sulla naturalità della vita degli uomini.
Chi più valore scambia, meglio sta e più contribuisce alla crescita e allo sviluppo della società in cui vive, quindi al progresso.
La vita è una questione di interazioni e di scambi, quindi, e il segreto del successo dell’uomo, sta nelle sue capacità di creare e scambiare molto valore.
Vivere secondo natura, significa quindi vivere secondo questi principi e concetti di interazione e di scambi, nonché secondo il principio di reciprocità di cui sopra.
Chi lo sa fare, prospera.
L’aspetto che contraddistingue maggiormente la vita degli animali da quella degli uomini, è l’interesse a prosperare, cioè a migliorare sempre di più la qualità della propria vita, e anche l’interesse a far si che la società in cui vive cresca e si sviluppi. Un uomo che riesce in questo, è un uomo di successo, soddisfatto di se stesso e della propria vita, perché consapevole di essere utile a se stesso e anche agli altri.
Aristotele diceva che gli uomini sono animali sociali. Aristotele era un filosofo principiante. Mi piace pensare all’uomo come un’entità sociale, superiore a tutte le altre entità animiche, cioè dotate di anima, quali sono tutti gli esseri viventi dotati di cervello e di una mente pensante, quindi superiore a tutti gli animali.
Siamo entità animiche, con un corpo a disposizione per interagire e scambiare nel mondo, interessati a prosperare e a far progredire la società in cui viviamo, e quindi l’umanità.
Chi non vive secondo questi concetti, non è un uomo, è un animale. Chi si accontenta di sopravvivere con quello che gli offre la natura, non è da considerare un uomo, bensì un animale, una persone che prende atto della sua incapacità di giocare un ruolo contributivo alla società, e che si arrende al principio di sopravvivenza, che non è altro che il principio secondo cui vivono gli animali.
Infatti, fra tutte le specie animali viventi sulla Terra, l’uomo è l’unica specie che si è evoluta sotto l’aspetto delle capacità produttive. A differenza dei cani, degli uccelli e dei pesci, non siamo quello che eravamo 500 anni fa. Siamo evoluti, parecchio, non solo l’aspetto della resistenza a batteri e agenti chimici, ma anche sotto l’aspetto produttivo, un’evoluzione conseguente all’interesse, individuale, cioè dell’uomo come singolo, ad andare a stare sempre meglio.
Adesso spero ti sia chiara la differenza fra vivere secondo natura e sopravvivere con quello che offre la natura, una differenza che pochissimi conoscono, che sono quelli che nella vita hanno successo.